Lo dicevamo nel 1987 !!!

Lo dicevamo nel 1987 !!!

(da “il XXI SECOLO” – Editoriale)

La plastica è meravigliosa, una delle migliori invenzioni del secolo. Peccato che sia destinata a finire.” Un tecnico, un esperto così si esprimeva con noi, pochi anni fa. Forse oggi ha cambiato idea, sull’onda dei “grossi” cambiamenti di coscienza (o apparenti tali), o sull’onda della (benvenuta!) moda dell’ecologia.

A Boston, l’uso dei sacchetti di carta è ormai vecchio di circa dieci anni, e così -seppure in tempi diversi- la carta ha fatto il suo rientro a New York, Parigi, Neuchatel, Berlino.

Per chi arriva dalla Svizzera a Milano -al di là dei luoghi comuni- lo shock è grosso, per non parlare di chi sbarca direttamente a Napoli o Roma dopo una notturna in treno.

 Una volta poteva anche essere accettabile vedere tanta spazzatura, ma oggi no: troppa plastica e troppi elementi non degradabili (non consumabili).

II Ministro dell’Ecologia Biondi, asseriva: “Non vogliamo frenare l’industria e tornare all’Arcadia“. Francamente pensiamo che un’Arcadia moderna, fatta di tecnologia veramente morbida e veramente pulita, sia -invece- assai desiderabile. E ci meraviglia che il Best-Seller Americano del prof. Schumacher “Small is Beautiful” (Piccolo é Bello) in Italia non abbia avuto il successo che meritava.  Tutti sanno che -per fare alcuni esempi- il talco, il vino, l’acqua, il latte conservati nella plastica perdono il loro originario sapore e odore; e hanno pure durata limitata.

PLASTICA, 

REGINA… 

PLASTICA, 

ADDIO?

 

Italia

Negli anni sessanta si andava ancora al negozio con la sporta di juta o di rete. Si incartavano i cibi nella carta. Poi è arrivata l’igiene moderna, in questo caso tanto moderna e tanto poco igienica. E si procede con la plastica, che deteriora i cibi: plastica che -una volta bruciata- sviluppa  sostanze altamente tossiche ed inquinanti. Dopo trent’anni dalle prime pubblicità televisive, si entra finalmente in azione con la campagna contro la plastica a livello locale grazie all’uso dell’intelligenza e del buon senso degli umili nomi di alcuni piccoli paesi quali Cadoneghe (Padova), Loiano (Bologna). Hanno dato l’avvio abolendo l’uso delle sportine in plastica. A ruota, entrano nella storia ecologica nomi più famosi quali Venezia, Bologna (e l’Emilia Romagna) nonché Firenze. Senza dimenticare il Comune di Lerici (La Spezia).

A Cadoneghe, in provincia di Padova, spetta il primato di questa “gara ecologica”: è stata infatti la prima amministrazione comunale a vietare l’uso di sacchetti e bottiglie sintetiche.

A Venezia, dal 1° gennaio 1988 saranno fuorilegge: e ce n’è ben motivo, visto che questi fuorilegge sono ben sette milioni. Sette milioni di sacchetti all’anno, a uccidere quel poco di flora e fauna della Laguna. Sette milioni! Una cifra incredibile. Nella Regione Emilia Romagna, è ormai legge: acqua minerale solo in bottiglia. A Bologna e Lerici, niente sacchetti e bottiglie in plastica. Di tutto il panorama italiano, non è tantissimo, ma una grande impresa comincia col primo passo.

E poi c’è da dire che -come ormai è ben noto- già nel 1984, un decreto (a firma Altissimo, Ministro dell’Industria) stabilisce che dal 1° gennaio 1991 saranno vietati imballaggi e confezioni non biodegradabili.

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