Dentifrici a stelle e strisce

Dentifrici a stelle e strisce

Anche il messaggio pubblicitario -nell’arco di decenni di storia- si è basato spesso sull’illusione o -addirittura- sull’inganno: gradevole aspetto, colore fondamentale il bianco, abbinato al blu, al verde, al rosso. Il bianco: la purezza, il candore lo sperato colore dello smalto dei denti. Il rosso: il vigore, la forza, l’affermazione della pulizia, ma ben stemperata dalla base bianca. L’azzurro: il giusto tono di sfregamento su denti e dentina. Infine, il fresco verde della finta menta. Ovviamente, le cose non stanno così, ma esattamente così vengono percepite dalla mente del consumatore umano: più o meno naturalmente, più o meno coercitivamente ed abitudinariamente, per via subliminale, vale a dire sotto la soglia della coscienza.
La spumeggiante pubblicità delle origini, riportava immagini delle cascate simil-Niagara ed aveva nomi americani, che venivano italianizzati in modo sufficientemente ridicolo, o divertente: pochi se ne accorgevano. Coldgate (pron. còldghèit: fresca cascata, freddo passaggio) veniva limato in Colgate ed era pronunciato esattamente come scritto. Molti ragazzini semplicemente recepivano e sarebbero diventati clienti a vita, o per lungo tempo. Si aggiungeva la parola magica… Gardol: il segreto era –ed è- proclamarne la presenza, senza specificare nulla. E nessuno ti può accusare di checchessia. Tu proponi il Gardol, che NON si trova in nessun altro prodotto, anche perché ……. NON ESISTE. Caso vuole che in Italia esista un lago, il più grande, denominato di Garda: anche quello ha completato il gran richiamo della freschezza e della natura. C’era poi l’altro gran richiamo: Clorodont (con Fluoro superattivo), anch’esso mai specificato, ovviamente.
Il fatto è che il valore scientificamente nullo di una forma pubblicitaria, il cavallo di troia di una réclame è molto meno grave dell’immissione di un elemento tossico, che deborderà nel flusso dei consumi della cosmesi, quindi nei corpi, poi nelle tubature idriche, nei fiumi, infine nei mari e negli oceani.  
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E succedeva poi che sulla mensola del bagno di casa, vi fossero anche altre magnificenze a strisce, come Macleens, o Stripe, o Signal con esaclorofene, un disinfettante (di cui -in Italia- già negli anni ’70 venne vietato l’uso) derivato dal triclorofenolo, sostanza fondamentale anche per la produzione di erbicidi (2,4-D e 2,4,5-T). Va ben evidenziato che, in tempi di post-liberazione, in tempi di americanizzazione, il dentifricio a strisce era rassicurante come la bandiera americana. E tale nostra  considerazione, ci fa ritrovare in buona compagnia: Vance Packard, estensore della piccola bibbia della Persuasione Occulta. A noi studenti di comunicazione, venne fatto conoscere da un giovane e brillante professore, assolutamente atipico: Furio Colombo, con i suoi libri e con il suo fluido insegnamento all’Università di Bologna.  Incidentalmente, va evidenziato che erbicidi e defolianti, contenenti diossina come impurità di lavorazione, erano stati usati dagli Americani durante la guerra del Vietnam, per bruciarere la foresta in cui si mimetizzavano i popolani, partigiani Vietcong.
Si era osservata diossina anche in varie fabbriche di triclorofenolo: proprio la diossina italiana che rovinò sulle genti di Seveso e dintorni, nel ’76.  
E’ più che evidente che se li trattate con derivati di diserbanti e defolianti, probabilmente i denti brilleranno… per la disperazione: praticamente vengono ripuliti con massima abrasione e violenza. 
Con tutto ciò, rimane di primaria importanza la dannosità e pericolosità del fluoro tanto osannato per decenni ed ora progressivamente proibito, in modo esteso a varie  fasce di età. Questo accento sul fluoro, assieme all’esaclorofene, agli inesistenti ingredienti quali Gardol e Clorodont, ha valore, giusto per rendere evidente che tipo di mentalità tiene vivo il codice morale di questi ricchi proprietari, di tali produttori, distributori, promotori, pubblicitari. Il diserbante dovrebbe essere strofinato sul pelo del loro stomaco…..

Alois Walden Grassani
da “Fiumi di Fluoro”, libro  in preparazione

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