Gustave Courbet

L’irriverente maestro del vero

“Ho studiato, al di fuori di qualsiasi sistema e senza prevenzioni, l’arte degli antichi e quella dei moderni.
Non ho voluto imitare gli uni né copiare gli altri;
non ho avuto l’intenzione di raggiungere l’inutile meta dell’arte per l’arte. No!
Ho voluto semplicemente attingere dalla perfetta conoscenza della tradizione,
il sentimento ragionato e indipendente della propria individualità.
Sapere per potere, questa fu sempre la mia idea.
Essere capace di rappresentare i costumi, le idee,
l’aspetto della mia epoca, secondo il mio modo di vedere. Essere non solo un pittore ma un uomo: in una parola, fare arte viva. Questo è il mio scopo”.

 G. Courbet

Gustave Courbet (10 giugno 1819 – 31 dicembre 1877), uno dei pittori francesi più rivoluzionari e visionari dell’800, legato alla famiglia e alla propria terra da un saldo vincolo affettivo, è il padre del realismo nell’arte. Tante le tappe importanti nella sua vita, gli incontri con personaggi che hanno dato svolte alla sua carriera. Tanti i quadri emblema della sua poetica. Per ricordarlo nell’anniversario della sua nascita, abbiamo scelto quattro opere legate a quattro momenti/eventi cruciali, che permettono di sfiorare questo grande artista creando un “bell’incontro”.

Le Bagnanti, 1853

 

Courbet incontra nel 1850 Alfred Bruyas.
Ricco collezionista d’arte e lungimirante uomo d’affari, si innamora subito dello stile di questo artista fuori dagli schemi e decide di acquistare uno dei suoi quadri, “Le Bagnanti”. Questo incontro sarà decisivo per la carriera di Courbet: a partire da questo momento, Bruyas diventerà per lui un vero e proprio mecenate: in questo modo, potrà vivere della sua pittura in completa indipendenza. 

Gustave Courbet comincia a crearsi un fedele circolo di ammiratori e difensori della sua arte. Questa mossa gli consente di partecipare regolarmente alle varie edizioni dei Salon, ma al tempo stesso, di ottenere un gran numero di commissioni: da qui, la sua abbondante produzione artistica. Non dimentichiamo però che è un’artista rivoluzionario e trasgressivo per natura. Così, dopo lo scandalo de Il ritorno dall’assemblea (1863), opera distrutta e rifiutata persino al Salon des Refusés, dipinse la sua opera più provocatoria: L’origine del Mondo (1866).

L'origine del mondo, 1866

Dipinto su commissione per il diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey, personaggio eccentrico, amante del lusso e della vita notturna, che aveva nascosto l’opera di Courbet in una stanza accessibile solo ad una ristrettissima cerchia d’eletti, ritrae Constance Queniaux, una ballerina dell’Opéra di Parigi. 

L'Onda, 1869

Due serie di dipinti: le Onde e le Marine. Entrambe eseguite nel periodo compreso tra il 1865 e il 1869, quando l’artista si trova a soggiornare per lunghi periodi in Normandia, nel nord della Francia, tra Le Havre, Étretat e altre cittadine circostanti. L’oceano dal carattere forte e deciso, dalle grandi e spumose onde, sovrastato da un cielo che cambia repentinamente colore, divenendo maggiormente scuro a seconda dell’avvicinarsi della tempesta, sono gli elementi protagonisti della serie Onde. Uno dei quadri più suggestivi è sicuramente l’Onda (1869): un grande flutto che si innalza prorompente verso il cielo sempre più scuro, è l’elemento protagonista che, posto in primissimo piano, permette all’osservatore di distinguere ogni piccola pennellata compiuta alla maniera impressionista. Ai momenti di pace in cui il mare è calmo, è ispirata invece la serie delle Marine. Lo splendido dipinto Tramonto: spiaggia a Trouville (1866), è uno degli esemplari più poetici: pennellate ricche di colore, rendono il mare scintillante, sotto un cielo che delicatamente sta arrossendo.

Tramonto: spiaggia a Trouville, 1866

A cura di Ester Giamberini

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