Londra
Le balene non hanno il buon gusto di morire nell’oceano, loro cimitero naturale, ma hanno invece deciso di far risuonare un allarme, nel cuore di Londra. La seconda in pochi mesi ha concluso la sua vita su una riva del Tamigi. Ha finito i suoi titanici ed antichi respiri sotto un ponte, come avviene per i derelitti senza più casa, privi di affetti e denaro. Non si tratta di un grande esemplare, bensì di un giovane balenottero: la cosa tocca ancor più il cuore, come quando un piccolo migrante viene a morire sulle spiagge, approdi della speranza. In realtà, sia il bimbo, sia il balenottero sono venuti a sventolare la bandiera della disperazione, per un mondo che velocemente lancia e riceve segnali e con facilità predice LA Catastrofe. L’autorità portuale di Londra ha provveduto alla rimozione e all’autopsia della carcassa.
Capodogli nel Mondo
L’evento di Londra non è stato il primo e -purtroppo- promette di non essere l’ultimo nella storia dei grandi Oceani e dei piccoli Mari. Capodogli intrappolati nelle reti da pesca perse o abbandonate, con stomaci pieni di decine di chili di plastica. Questo è il cliché di questi anni: da Capo Milazzo a Cefalù, alla Sardegna. Carmelo Isgrò, biologo dell’Università di Messina, ha girato un video proprio a Cefalù.