City Lights Books

Beat Generation: la Bandiera compie cent’anni

BEAT GENERATION: LA BANDIERA COMPIE CENT’ANNI

Oggi compie cent’anni. Già solo questo è un fatto cui -quasi sempre- plaudire.
Ma diventa un grande trionfo, quando il “lui” di oggi è Lawrence Ferlinghetti.
Uno dei protagonisti della San Francisco Reinassance, ha fatto scandalo con la pubblicazione di “Urlo” (“Howl”) di Ginsberg. E’ autore di centinaia d’opere: Lawrence Ferlinghetti compie oggi 100 anni. Un secolo di parole e poesia.

 

Dire Ferlinghetti è dire Beat Generation. Dire Ferlinghetti vuol dire decine di libri, dipinti e una libreria: la sua City Lights Books, fondata nel ’53 come libreria e punto di ritrovo, per poi divenire, attorno alla metà degli anni ’50, anche casa editrice. Lo scrittore americano, dal DNA italo-franco-portoghese, compie un secolo, 20 lustri, cento anni. Ed ha bauli di vita da aprire e da non raccontare: parlano da sé.

Corso, Ginsburg, Ferlinghetti: me ne parlava, per averli conosciuti di persona un amico, mio “vicino” di casa in mezzo alla campagna umbra. E’ stato scrittore ed epigrammista: Gaio Fratini, uomo di grande cultura ed entusiasta di tale conoscenza. Quando la moglie Arianna parlava dei fondatori e rappresentanti della Beat Generation, le brillavano gli occhi. In Italia erano giusto arrivati riverberi riscaldati e forgiati dalla discografia commerciale. Una certa crescita ci sarà con la musica dei cantautori.

Corso, Ginsburg, Kerouac, Ferlinghetti, anime del “Rinascimento di San Francisco”. Sfidarono la concezione di arte come espressione di élite superiore. Ne crearono una nuova: ma non élite, non superiore. Se Edgar Lee Masters era stato -con la sua Antologia di Spoon River, per i ragazzi degli anni ’60- la rivoluzione rispetto alla poesia romantica, quella di maniera, contraddistinta da regole metriche e versi in rima, ebbene il passo avanti venne fatto dalle pagine dirette e a volte rudi di questi ragazzi-non-ragazzi, destinati a diventare la bussola per i tempi poetici ed artistici del futuro.

Con la “City Light Books”, Ferling (il nome americano scelto dal padre, immigrato bresciano) ha pubblicato i Pocket Poets (poeti emergenti). Ancor prima e pure dopo di loro, ha pubblicato tutta la Beat Generation: proprio a seguito della pubblicazione di “Urlo” (Ginsburg), Ferlinghetti finì in prigione per oscenità. Creò il primo precedente di appello al Primo Emendamento per la pubblicazione di materiale controverso ma di interesse sociale, e soprattutto mobilitò un enorme schiera di intellettuali, artisti, donne e uomini di cultura, che tutti insieme ottennero la liberazione di Ferlinghetti.

E ora una nota personale: caro Lawrence, conto di venirti a trovare. Dalla mia tavolozza americana, per lo più dipinta sui colori della East Coast, mancano quelli di San Francisco e della West Coast, anche se in realtà ho avuto miei ospiti diversi amici di Oroville (Cal.) e di altre zone: Los Angeles, Colorado, Columbia, Carolina del Nord, Florida.
See You soon dear Lawrence, and have my best and strongest wishes for the Best Future!

Alois Walden Grassani

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