Craig Alan: “People as pixels”

Craig Alan: “People as pixels”

A prima vista fotografie aere di folle ordinate, le opere pittoriche dell’artista californiano Craig Alan sono una interpretazione, unica nel suo genere, dell’arte del ritratto. “People as pixels” – persone come piccoli pixel – sono le parole chiave della sua poetica: le piccole figure in posa sono le “pennellate” che compongono i volti di personaggi-icona della cultura pop. Questo artista ci regala immagini di Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Elvis Presley o John Lennon. Il risultato è sorprendente ed armonico, nonostante le forme quasi accennate ed imprecise.

Alan è nato nel 1971 a San Bernardino, California, ed è stato sempre attratto dal lato artistico della vita. La sua prima sperimentazione fu il ritratto di strada, esercizio che gli ha permesso di perfezionare il suo gusto nel replicare la figura umana. Oggi, una miscela di influenze disparate e di differenti media è visivamente evidente in tutte le opere di Craig, che dimostrano un senso estetico e tecnico estremo, in opere di coreografie umane che passano dall’espressionismo astratto al realismo grafico.

L’osservazione è il mio metodo di partenza. Da essa posso comunicare come visualizzo interiormente un dipinto. Tengo diari che raccolgono la maggior parte delle mie idee. Questa è una necessità dovuta al fatto che la mia testa è sempre piena di idee. Provo a simulare il comportamento umano attraverso ogni immagine: questa simulazione deriva dalle mie osservazioni. Per me, le persone e il modo in cui interagiscono tra loro e ciò che creano insieme, sono l’aspetto più importante di ogni dipinto. Siamo tutti esseri simbiotici, tutti parte di qualcosa di più grande e più piccolo di noi stessi.”

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