Sono passati 29 anni dall’approvazione delle legge 185/90 che regola l’export italiano di armamenti e e pochi giorni dall’approvazione di una mozione da parte della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad «adottare gli atti necessari a sospendere le esportazioni di bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati per colpire la popolazione civile e loro componentistica verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen». Oggi a Roma un coordinamento di organizzazioni della società civile – composto da Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Movimento dei Focolari, Rete Italiana per Disarmo, Rete della Pace, Save the Children Italia – ha portato davanti al Parlamento una simbolica “pioggia di bombe” per tenere alta l’attenzione sulla più grave crisi umanitaria al mondo, un flash mob per chiedere lo stop alle esportazioni di armi italiane utilizzate nel conflitto armato in Yemen. Più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto in Yemen, per quasi la metà in seguito ai bombardamenti condotti per grande maggioranza dalla Coalizione militare a guida Saudita.