BOONABURRA

BOONABURRA

Ha il becco d’anatra.

La coda da castoro.

Dal corpo, sembra una lontra.

Il suo nome greco significa anche “becco d’anatra”.

Depone uova, ma è un mammifero.

Ha la pelliccia, ma è palmato.

E’ pacifico, ma si difende con uno sperone posteriore, velenoso.

I cuccioli sono dotati di molari, ma da adulti li perdono definitivamente.

Percepisce i suoni dall’interno dell’orecchio,

al contrario di specie pre-mammiferi, ma anche dei rettili.

E come un rettile… cammina, avendo zampe laterali.

Nuota pagaiando con le zampe anteriori e timonando con la coda e le posteriori.

In acqua tiene occhi chiusi e si affida agli altri sensi.

Per la caccia si serve della elettro-locazione.

Non ha capezzoli: secerne il latte dai pori della pelle.

Quando fa le uova, in realtà le mantiene nel corpo per circa 10 giorni, poi le depone nel nido: insomma si comporta da marsupiale.

Sta sotto terra o sott’acqua. E’ notturno.

 

ALLARME !!!
CSIRO, agenzia federale australiana per la ricerca scientifica, ha dimostrato che il suo latte, ricco di proteine, combatte molto efficacemente i batteri resistenti agli antibiotici. Nelle sue stranezze, dunque, per salvare vite umane, l’ornitorinco (spesso sulla linea di confine dell’estinzione) rischierà presto di rimanere un ricordo impagliato.

Gli aborigeni australiani hanno tramandato che l’ornitorinco (boonaburra) sarebbe l’incrocio tra un’anatra solitaria e un topo d’acqua che la rapì.  Subita la violenza, l’anatra partorì “due cuccioli palmati, ma a quattro zampe, con il becco e la pelliccia“.

Alois Walder Grassani

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