LIBERO PENSIERO

LIBERO PENSIERO

Credere, obbedire, combattere era uno dei motti fascisti più amati e ripetuti. A quanto pare, non è mai davvero passato di moda. Molti ad esempio ritengono che credere a una favoletta con serpenti parlanti, mele vietate e foglie di fico al posto delle mutande sia un segno di stupidità, mentre credere a numeri magici come il 95% ed epidemie inesistenti siano segni di grande intelligenza. I primi, qualche centinaio di anni or sono, bruciavano vive le donne considerandole streghe perché avevano gatti neri; i secondi vorrebbero togliere i figli ai genitori che rifiutano di iniettare loro dei medicinali, non contenti di averli esclusi dagli asili perché, benché perfettamente sani, minaccino la salute pubblica: gliel’ha detto LaScienzah. Ogni tempo ha i suoi fanatismi religiosi, i suoi fanatici convinti di avere in tasca la Verità ed i suoi abusi.

E parlando di abusi, succede che in quel di Firenze un prete settantenne venga pescato seminudo in auto in camporella con una bambina di dieci anni, e si difenda dicendo che è lei che ha preso l’iniziativa. Come non capirlo, povero ingenuo anzianotto, caduto nelle trame di questa scafata maliarda. Queste maledette seduttrici decenni, certamente traviate dai videogiochi, Marylin Manson e i terribili Gender, qualsiasi cosa siano. Influenze demoniache di cui Salvini ormai è un portatore più o meno sano: “vade retro!”, gli intima Famiglia Cristiana, pronta a lottare all’ultimo sangue per la prerogativa di utilizzare il crocefisso nel giustificare la propria identità. Il Demonio un po’ scocciato rilascia una secca nota: “Mo stamo popo a esaggerà.

Di violenza in violenza, si apre il processo a tre simpatici ragazzi di Napoli, a quanto pare di famiglie “molto in vista”. Due di loro avrebbero costretto una 18enne inglese a salire in auto e l’avrebbero violentata a turno in un vicolo. Un terzo ragazzo l’avrebbe soccorsa, ma mentre la portava a casa avrebbe pensato che, insomma, se han fatto 30, facciamo 31, e l’avrebbe violentata a sua volta. Dopo averla violentata, però, l’ha accompagnata davvero a casa: praticamente un signore. Li han beccati, anche perché avrebbero sbandierato le loro gesta tramite cellulare. Perché il maschio italiano non vuol rischiare di perdere posizione in classifica stupri. Intendiamoci, anche questa è identità culturale, giusto?

E se all’inferno fa calduccio, anche in Grecia non si scherza col fuoco. Solo che all’inferno i pompieri non ci sono per regolamento infernale, in Grecia perché “glielo ha chiesto l’Europa.” Così, dopo un aumento del 190% della disoccupazione, la chiusura di un terzo delle imprese, i salari ridotti del 40%, le pensioni a metà, quasi il 100% di aumento del numero di poveri, tagli all’erogazione elettrica, case al buio, l’80% dei cittadini senza copertura sanitaria, malati messi in strada e lasciati morire, bambini che soffrono la fame a centinaia, suicidi che superano le decine di migliaia, e quasi a mo’ di barzelletta, aumento del debito pubblico del 35,5% – oltre tutto questo, adesso anche qualche bimbo al barbecue tocca vedere. Ma come ha detto il saggio ed erudito Mario Monti, la Grecia è il più grande successo dell’Euro. Insomma, è andata bene: provate a immaginarvi se invece era un fallimento. Io davvero non ci riesco, ma va detto che non sono uno stimato professore di economia.

Intanto la Johnson & Johnson viene condannata a pagare 4,7 miliardi di dollari di danni alle 22 donne cui ha regalato un bel cancro alle ovaie, coi suoi prodotti. C’erano sì dei test che dimostravano la pericolosità dell’asbesto contenuto nel loro talco (e ovviamente sono stati un poco ritoccati per evitare di creare inutile allarme) ma come dicono dell’alluminio nei vaccini, LaScienzah assicura che non c’è niente da temere. Tranne quel cancro alle ovaie di quando in quando, ma insomma, certe reazioni avverse sono delle rarità, vorremo mica fermare il progresso del fatturato per queste sciocchezze? Avanti tutta, nel nome de LaScienzah, che ovviamente la Johnson & Johnson sostiene con grande vigore: sul suo sito ufficiale viene dato ampio risalto a un preciso impegno in ambito sanitario: “Johnson & Johnson sta lavorando per sconfiggere – e persino prevenire – la malattia!” Oltre a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi approcci e nuovi farmaci, la ditta lavora molto anche sulla prevenzione. Una intera sezione del sito è dedicata a fornire consigli su come restare in salute: dall’alimentazione all’esercizio fisico fino alle abitudini quotidiane. Forse dovrebbero aggiungere un consiglio in più: evitare accuratamente i prodotti della loro ditta.

LaChiesa, LaCultura, Leuropa, LaScienzah, Leconomia.

Se ce lo chiedono loro di fottersi i nostri figli, di violentare i loro corpi, le loro menti, la loro salute e il loro futuro, come possiamo dire di no?

 Stefano Re

Scrittore, diversamente esperto in metacomunicazione e criminologia.

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