LA TERZA GUERRA MONDIALE
IL BUSINESS FRAZIONATO
EGITTO:
Il ramo dell’ISIS nella provincia egiziana del Sinai è in guerra col gruppo islamico palestinese Hamas; tale decisione strategica va a complicare ulteriormente la già instabile situazione di sicurezza nell’Egitto orientale.
ISIS o Wilayat Sinai è il braccio internazionale più forte di Daesh (Acronimo arabo di Isis, ma con tono ed intento dispregiativo). E’considerato responsabile dell’abbattimento del volo Metrojet 9268 nel 2015, in seguito al quale morirono 224 passeggeri e membri dell’equipaggio, maggior parte russi. Lo stesso gruppo ha ucciso 311 persone in una moschea sufi nel novembre 2017, in quello che è considerato il più grave attacco terroristico nella storia moderna egiziana.
Secondo alcune fonti di Intelligence, Hamas avrebbe collaborato con l’Egitto e persino con Israele dal 2017, per contrastare l’ascesa dell’Isis nella regione. Per diversi mesi, il gruppo palestinese avrebbe esercitato un controllo più severo sul suo confine con l’Egitto, lungo sette miglia. Hamas, inoltre, ha ricostruito le barriere di confine che erano state precedentemente distrutte e ha installato recinzioni di sicurezza e un sistema di sorveglianza digitale. Infine, Hamas stesso ha avviato una campagna denigratoria ai danni delle famiglie di giovani di Gaza che hanno aderito alle forze dell’ISIS nel Sinai
LIBIA:
Sono anni di grande instabilità politica, dopo la caduta di Ghaddafi nel 2011; e sono anni di guerre e tensioni interne. Dopo il primo conflitto interno scatenatosi per l’appunto nel 2011, nel 2014 è scoppiata una seconda guerra civile tra due coalizioni. Poco dopo è intervenuto anche lo Stato Islamico, con la conquista di Sirte.
Oggi il numero di morti è molto alto e la guerra civile non sembra fermarsi.
Riportiamo dallo Human Rights Watch nel suo report 2018.
Divisioni politiche e conflitti armati affliggono la Libia da quando due governi si contendono la legittimazione e il controllo del paese. Essi hanno rispettivamente sede a Tripoli (Ovest) e a Tobruk (Est). Il primo, il Governo di Accordo Nazionale (GNA), gode dell’appoggio delle Nazioni Unite, al contrario del secondo, noto anche come Governo Provvisorio. Negli anni le Nazioni Unite hanno invano cercato di far trovare un accordo alle parti in lotta per il controllo del territorio e delle sue risorse,. Infatti, la Camera dei Rappresentanti (corpo legislativo del Paese) non appoggia il GNA bensì il governo di Tobruk, impedendo così la formazione di un governo stabile e unificato.
A queste due principali fazioni si è aggiunto anche lo Stato Islamico (ISIS) che fino al 2016 ha controllato la città di Sirte e le zone limitrofe, con alcune cellule presenti anche nelle città di Bengasi e Derna.
In quell’anno, l’intervento USA, con attacchi missilistici mirati, ha provocato la fuga dei miliziani ISIS da Bengasi, Derna e dalla loro “capitale”, Sirte. Oggi, dopo gli attacchi americani, la sua influenza nel conflitto sembra essere scemata.
Quarta importante forza è l’Esercito Nazionale Libico (LNA) agli ordini del Generale Khalifa Haftar: alleato del governo di Tobruk, con azioni militari guadagna il controllo delle parti Sud ed Est del Paese.
Varie milizie, nate -per lo più- dalle tribù interne del Paese, fiancheggiano l’uno o l’altro governo.
MALI:
Soldati francesi e caschi blu dell’Onu sono presenti sul territorio, ma la situazione peggiora progressivamente in mezzo ad attentati ed estremismo islamico. A nord, Al Qaeda sembra aver lasciato radici e ferite. Nel Sahel hanno costituito un piccolo emirato durato pochi mesi: ancor oggi non manca di mostrare profonde cicatrici.
MOZAMBICO:
Terrificante guerra d’indipendenza del Mozambico (e quale non lo è?). Fu un conflitto armato tra i guerriglieri del Frente de Libertaçao de Moçambique (FRELIMO) e le forze armate portoghesi. La guerra iniziò il 25 settembre 1964 e finì l’8 settembre del 1974. Risultato: una negoziata indipendenza del Mozambico nel 1975.
Le guerre per la lotta d’indipendenza dal dominio portoghese, erano cominciate nel 1961 in ANGOLA.
L’Italia dette notevole apporto, in particolare con agili aerei Aermacchi, capaci di muoversi tra i monti di Angola e Mozambico, utili a stanare i cosiddetti “guerriglieri” in battaglia contro le forze portoghesi.
L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie, ma partecipò ancora una volta attivamente, esattamente contro la liberazione dei territori , a pieno appoggio dei conquistadores portoghesi.
L’MB-339K è la versione monoposto del velivolo da guerra, ed è ottimizzato per l’attacco al suolo e l’addestramento operativo. Queste, alcune delle sue particolari caratteristiche:
• cannoni incorporati nella struttura (nello specifico, due DEFA 552 da 30 mm con serbatoi da 120 colpi);
• sei piloni sub-alari per ospitare carichi offensivi o serbatoi ausiliari fino a 2000 kg.
Fu anche scelto da Argentina, Dubai, Ghana, Malaysia, Nigeria, Perù e Nuova Zelanda.
Grazie alla grande manovrabilità, l’MB-339 fu scelto nel 1982 per la pattuglia acrobatica italiana (le Frecce Tricolori), in sostituzione dei vecchi Aeritalia G-91.
Alois Walden Grassani