Leader of the far-right League (Lega Nord) party, Matteo Salvini reacts during a meeting with the foreign press on March 14, 2018 in Rome. Anti-establishment party M5S leader on March 13 called on Italy's other political parties to listen to what he called a "signal" from voters and help him break the country's post-election political deadlock, but neither League leader Matteo Salvini nor the centre-left Democratic Party (PD) have budged since the vote. / AFP PHOTO / TIZIANA FABI

L’USURPATORE

L’USURPATORE

Le inchieste le fa la magistratura, organismo autonomo dal potere politico, e le affida agli organi di polizia competenti. Alle volte sono questi ultimi a segnalare al magistrato competente un crimine, ma è sempre questi a portare avanti l’indagine.

Il ministro dell’Interno è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è l’autorità nazionale di pubblica sicurezza. Coordina i compiti e le attività delle forze di polizia esercitando la funzione di direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica. È il ministro dell’Interno che definisce le politiche di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, adottando atti e provvedimenti.

Questo il nostro ordinamento giudiziario.

Un’inchiesta seria ha tempi lunghi, alle volte addirittura anni. Si tratta di accumulare prove. Mettere a punto pedinamenti, riscontri bancari, intercettazioni e quanto altro. La fanno magistrati e forze dell’ordine.

Nel nostro paese assistiamo al singolare fenomeno di un ministro degli interni che dal primo giorno del suo insediamento, appena sei mesi fa,  reclama a se il merito di ogni inchiesta. Un falso clamoroso. Un “furto” di meriti e competenze di operatori della giustizia che non ha precedenti nella storia italiana.

C’è gente che lavora, in silenzio, per il nostro Paese. Va rispettata e non usata per campagne pubblicitarie.

Raiawadunia

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