Il Giappone continua e difende la caccia alle balene

Il Giappone continua e difende la caccia alle balene. Dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi più “protezionisti” della IWC, Commissione Internazionale per la caccia alle balene, i Giapponesi hanno infine strappato gli accordi: dopo le stragi del 2018, da giugno 2019 torneranno in mare per cacciare. “Una scelta dura”, ha commentato il ministro all’agricoltura e pesca, Takamori Yoshikawa, ma che il Paese ha deciso di prendere, alla luce del gran rifiuto di Australia e Nuova Zelanda (Caccia alle balene? “Attività obsoleta e non necessaria”) di promuovere un programma di caccia sostenibile, che compensasse il progetto di conservazione delle specie.

Alois Walden Grassani

Da giugno 2019 le baleniere giapponesi torneranno in mare con il benestare del governo, ma con l’imposizione, di attaccare solo cetacei di specie non a rischio di estinzione, ma che al contrario sono presenti in grande quantità. A ben vedere, però, anche recentemente i cacciatori giapponesi hanno ucciso alla cieca, senza cura, facendo bottino con balene gravide, maschi adatti alla riproduzione, giovani balenotteri ancora adolescenti. Dunque, anche la scelta di colpire la “sola balenottera minore“, perde assolutamente di valore. anche se la caccia avvenisse ufficialmente in acque di pertinenza economica del Giappone. Questo particolare NON MIGLIORA CERTAMENTE LA SITUAZIONE !

L’Iwc “politicizzato”
L’Iwc sarebbe politicizzato. L’accusa nei confronti della Commissione è durissima: non solo l’Iwc sarebbe diventato –a detta del Sol Levante– un’istituzione prettamente protezionista, ma anche politicizzata, al servizio di Greenpeace e Wwf. Ma proprio quest’ultime avevano definito inizialmente l’Iwc come il “club dei macellai”. Da allora, però, i tempi sarebbero cambiati, con le stesse associazioni animaliste che si sono espanse, allargando il proprio bacino d’influenza, in particolare modo nei confronti dell’opinione pubblica, diventando un punto di riferimento per la stessa Iwc. Tale influenza è stata giudicata dai giapponesi come nociva. E qui si va nel ridicolo !!! Secondo il Giappone, infatti, quella nipponica rappresenta una caccia sostenibile. Ora dunque, il Giappone ha lasciato l’Iwc, la possibilità che si possa riprendere un dialogo sulla questione sembra essere remota. E tutto fa pensare al peggio, con aumento di mortalità dei grandi cetacei di tutti i tipi.

Rif: Fanpage

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