Siamo bombardati da centinaia di messaggi pubblicitari, di inviti a sottoscrivere. Riceviamo quotidianamente questi campanelli di richiamo: su cellulare, computer, in internet, grazie alle varie pubblicità e cookies.
Se una mail non arriva, molti si chiedono se non sia finita in SPAM. Ed effettivamente, se un messaggio non viene riconosciuto dal computer o dai mezzi di difesa installati, automaticamente e immediatamente il messaggio viene dirottato in un canale di sicurezza, ad evitare che possa -eventualmente- creare danni.
Quando un utente invia una grande quantità di messaggi in blocco o quasi tutti assieme, lui stesso dice di aver SPAMMATO.
Ma che cosa significa questa parola “SPAM”? Di una cosa si è certi: si tratta di un acronimo. Di QUALE acronimo… si è meno certi.
Anzitutto, li si può considerare come Short Pointless Annoying Messages (cell phone), oppure (meno esatto) Short Messaging Service Spam (sms spam)…
E’ comunque un messaggio pubblicitario non richiesto, inviato a un numero molto elevato di utenti di Internet, tramite posta elettronica.
In realtà, è certo comunque che SPAM è un acronimo: la fonte originale del nome potrebbe essere “Shoulder of Pork And haM” (“spalla di maiale e prosciutto”) o “SPiced hAM” (“prosciutto aromatizzato”) o ancora “Specially Processed Army Meat” (“carne per l’esercito fabbricata in modo speciale”) dal momento che, durante la seconda guerra mondiale, nell’ambito delle politiche di razionamento militare, lo SPAM era uno dei pochi cibi sempre disponibili. Da qui l’origine del termine “spam” per indicare un messaggio pubblicitario ricevuto tramite e-mail sempre presente, dietro l’angolo, insistente, ma indesiderato.
Oppure anche: «Specially Processed Assorted Meat» («carne mista fabbricata in modo speciale») per la versione light (si fa per dire…) che contiene carne sia di maiale, sia di pollo.