TELECAMERE NEI MACELLI. VOLONTÀ POLITICHE A CONFRONTO

TELECAMERE NEI MACELLI.
VOLONTÀ POLITICHE A CONFRONTO

La vostra maggioranza ha respinto le aspettative di una maggioranza di francesi, tradendo i vostri impegni elettorali nel processo“, scrive Brigitte Bardot, per la quale “l’Assemblea si è trasformata in un pietoso teatro del Grand Guignol, dove il ministro Stéphane Travert ha spazzato via tutti gli emendamenti progressisti, soprattutto per non cambiare le condizioni scandalose di sfruttamento degli animali in Francia“.

Mentre in Italia il dibattito sull’installazione delle telecamere nei macelli è appena iniziato, in altri paesi europei il confronto tra le parti è giunto ormai ad una soluzione normativa.

Obbligo per legge in Inghilterra

Dal 4 maggio di quest’anno, in Inghilterra, è entrata in vigore le legge per cui ogni macello inglese deve installare sistemi di video-sorveglianza, in tutte le aree dove sono presenti animali vivi. La legge prevede che i veterinari ufficiali possano accedere illimitatamente alle riprese che verranno conservate per 90 giorni. Inoltre, gli operatori devono consentire l’accesso ai filmati ai veterinari che – in caso di incidenti agli animali – possono richiedere la consegna dei video. La legge inglese potrebbe riguardare presto anche altri territori della Gran Bretagna. Essendo infatti il benessere animale una materia devoluta all’autonomia delle nazioni del Regno, la Scozia ha avviato lo scorso 28 maggio una consultazione pubblica sull’adeguamento dei suoi macelli alla nuova legge inglese. La consultazione si è chiusa il 20 giugno.

Compromesso in Francia

In Francia invece, dove il dibattito era iniziato nel 2016 con le terribili immagini diffuse dall’associazione L214, girate in alcuni macelli francesi, tra cui uno con certificazione bio, la situazione ha preso una piega diversa. Dopo le iniziali, promettenti dichiarazioni dell’allora Ministro dell’Agricoltura Stephane Le Foll, quando si è trattato di votare la proposta sull’introduzione obbligatoria delle telecamere nei macelli, l’Assemblea nazionale francese ha fatto un passo indietro. Si è limitata ad approvare una sperimentazione della durata di due anni e che vede l’introduzione delle telecamere su base volontaria.

La nostra proposta per l’Italia

Per quanto riguarda il nostro paese, durante la conferenza dello scorso aprile, “Essere Animali” ha presentato – assieme ad Animal Law e Legambiente – un documento/proposta sull’inserimento obbligatorio dei sistemi di video sorveglianza nei macelli. La proposta, che in primis vuole tutelare gli animali in uno dei momenti più critici della loro vita, ha riscontrato pareri positivi da parte di tutti gli interessati al tema. Manca solo una volontà politica in grado di recepirla e trasformarla in legge. Per questo, c’è sempre bisogno dell’aiuto dei singoli e della collettività.

Essere Animali

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