…E IN MEZZO AL MARE C’È UN’ISOLETTA. COSA VOGLIAMO FARE?

...E IN MEZZO AL MARE
C'È UN'ISOLETTA.
COSA VOGLIAMO FARE?

1) La “Great Pacific Garbage Patch“, chiamata anche “Pacific Trash Vortex“, è il più grande accumulo di spazzatura galleggiante al mondo.

Composta prevalentemente di plastica, metalli leggeri e residui organici in degradazione, è situata nell’Oceano Pacifico e si sposta seguendo la corrente oceanica del vortice subtropicale del Nord Pacifico. Le sue dimensioni sono immense: le stime parlano di un minimo di 700.000 km² di estensione fino a più di 10 milioni di km², per un totale di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti accumulati (c’è chi parla perfino di 100 milioni). Per dare un’idea in qualche modo più precisa, le sue dimensioni sono simili a quelle della Penisola Iberica, o addirittura maggiori di tutti gli Stati Uniti: questa è la peggiore delle previsioni.

2) La “South Pacific Garbage Patch

8 volte l’Italia e più estesa del Messico, la South Pacific Garbage Patch è stata recentemente  scoperta al largo di Cile e Perù, dal capitano Charles Moore e il suo team di ricerca, gli stessi che nel 1977 scoprirono il Pacific Trash Vortex. L’isola ha una superficie che si aggira intorno ai 2,6 milioni di chilometri quadrati e contiene prevalentemente microframmenti di materie plastiche erose dagli agenti atmosferici.

South Pacific Garbage Patch

3) La “North Atlantic Garbage Patch

Scoperta per la prima volta nel 1972, l’isola del Nord Atlantico è la seconda più grande per estensione (si stima che potrebbe sfiorare i 4 milioni di km²). Mossa dalla corrente oceanica nord atlantica, è famosa per la densità di rifiuti al proprio interno. Le stime parlano di oltre 200mila detriti per chilometro quadrato.

4) La “South Atlantic Garbage Patch

Forse la più “piccola” tra le isole di plastica, la South Atlantic Garbage Patch si estende per oltre 1 milione di chilometri quadrati e viene mossa dalla corrente oceanica sud atlantica. Situata tra l’America del Sud e l’Africa meridionale, è stata poco documentata e raramente intercettata dalle rotte più commerciali.

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5) La “Indian Ocean Garbage Patch

Estesa più di 2 chilometri e con una densità di 10mila detriti a chilometro quadrato, l’isola dell’Oceano Indiano è stata ufficialmente scoperta nel 2010, anche se la sua esistenza era già stata ipotizzata nel 1988 dall’agenzia statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).

6) La “Arctic Garbage Patch

La più piccola -e di recente formazione- isola di plastica al mondo è stata scoperta nel mar di Barents, in prossimità del circolo polare artico. Le materie plastiche scartate in Europa e nella costa orientale del Nord America sono andate lentamente alla deriva seguendo le correnti oceaniche, accumulandosi a nord della Norvegia. Poche le informazioni a riguardo, ma una spedizione del 2013 ha fatto luce su alcuni punti fondamentali: l’isola ha dimensioni notevolmente ridotte rispetto alle altre cugine; gran parte del Mar Glaciale Artico risulta privo di materie plastiche nocive (per lo più raggruppate sull’isola di Barents).

Raffaella Costi (credit “Corriere innovazione news”).

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