BRACCONAGGIO: QUARTO MERCATO ILLEGALE AL MONDO

Bracconaggio e crimini

contro la natura:

quarto mercato illegale al mondo

 

L’Italia, il Paese con la maggiore biodiversità in Europa, non è immune dal bracconaggio, anche per fenomeni culturali antichi e radicati. Come sottolinea il WWF, esiste una complessiva impunità del bracconiere, legata anche alle sanzioni esigue per chi – ed è raro – viene colto in flagranza. L’Organizzazione Ambientalista chiede di riformare il sistema penale, introducendo il delitto di uccisione di specie protetta. «I progetti di conservazione nel nostro Paese sono  esempio di successo: le Giornate Oasi del Wwf» dichiara la presidente Donatella Bianchi «sono la vittoria di chi ha dedicato la vita a proteggere un patrimonio fragile, ma bellissimo: appartiene a tutti noi.

«Il bracconaggio è una delle peggiori forme di crimini di natura e si è insinuato come un virus nel mondo, Italia compresa», conclude il presidente del Wwf Italia. In base ai dati del 2016 di Interpol e Unep (Programma ambientale delle Nazioni Unite) dopo gli stupefacenti, beni contraffatti e traffico di esseri umani, i crimini di natura sono la quarta voce che compone il mercato dell’economia illegale mondiale. Ogni anno ai Paesi in via di sviluppo (i più colpiti) viene sottratto un valore compreso tra 91 e 258 miliardi di dollari. Il solo  commercio illegale di specie selvatiche arriva a produrre un giro d’affari di 23 miliardi di dollari all’anno, con un incremento del 26% registrato tra il 2014 e il 2016.

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I CACCIATORI DI FRODO  NON HANNO SCRUPOLI.

Un pesantissimo bilancio di sangue, che dimostra come l’uccisione e la cattura di specie protette sia diventata una ricca fonte di guadagno per organizzazioni malavitose locali, con collegamenti internazionali. Tra gli ultimi, uccisa il 12 maggio, si chiamava Rachel Katumwa, aveva 25 anni e faceva la guardia forestale nel Parco Virunga, in Congo al confine con Ruanda e Uganda dove vivono i gorilla di montagna. Con lei, dall’inizio dell’anno sono otto i rangers ammazzati dai bracconieri in questo angolo d’Africa: il bracconaggio non devasta solo la natura, ma uccide anche le persone che la proteggono. Il rapporto del Wwf –Bracconaggio Connection– non è più  solo un ennesimo grido di allarme sui tanti reati che nel mondo vengono commessi contro l’Ambiente.

Redazionale

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