FEMMINICIDIO SOCIALE , FEMMINICIDIO PRENATALE

FEMMINICIDIO SOCIALE ,
FEMMINICIDIO PRENATALE

Africa, Asia e Messico; India e Cina.

In queste mega-società, l’ecografia ha una grande importanza preventiva: può determinare quanto è disidratato un bambino, se una persona infortunata richiede un intervento chirurgico, se una persona che è collassata ha un coagulo di sangue o un polmone perforato.

In India e Cina, però,  l’uso degli ultrasuoni a basso costo è regolato per la pratica comune di determinare selettivamente il sesso del feto e poi abortire quelli di sesso femminile.

In Cina, la legge sul figlio unico, in combinazione con una preferenza per i figli maschi ha portato al feticidio femminile; ciò ha determinato la legge che vieta l’uso della tecnologia per determinare il sesso del feto prima della nascita. Apparentemente la legge è difficile da applicare, così il feticidio femminile continua.

In India, stime prudenti del numero di feti femminili abortiti sono state di circa 250.000 l’anno, nonostante le campagne attuate dal governo per incoraggiare la valorizzazione delle bambine. Il problema persiste per ragioni economiche e sociali. In India, una donna che va sposa  deve offrire per tradizione una dote ragguardevole alla famiglia dello sposo. Così, ci sono leggi contro l’obbligo della dote, ma non si è risolto il problema. Le donne rispetto agli uomini svolgono lavori meno prestigiosi e guadagnano salari più bassi. La donna dopo il matrimonio abitualmente si trasferisce a casa del marito; da quel momento non è più disponibile a prendersi cura dei propri genitori.

E ora viene il peggio.

E’ più economica  un’ecografia ostetrica in India che negli Stati Uniti, ma bisogna tener conto del divario del costo della vita, tutto a sfavore dell’India.

Anche un aborto è relativamente poco costoso, ma in realtà è proibitivo per le tante famiglie povere. E’ molto meno costoso avere il bambino, abbandonarlo o ucciderlo.

Così, l’infanticidio femminile è abbastanza comune in India. L’Atlantic Monthly in un articolo ha esaminato questo problema e alcune strategie per affrontarlo, come l’utilizzo di luoghi sicuri dove i bambini possono essere lasciati per essere curati e adottati.

La General Electric Healthcare,  la società mondiale che fornisce tecnologie e servizi per la radiologia, cardiologia e ostetricia / ginecologia, è stata severamente criticata, come  complice nella determinazione del sesso dei feti. L’accusa è che sono legalmente responsabili per come le loro apparecchiature sono utilizzate in contrasto con la legge del 2004 sul divieto della discriminazione sessuale prenatale. Ma c’è ben poco da sperare, in un mondo che vive le sue economie a partire dall’industria bellica, della droga, dei cibi, della plastica, del petrolio a tutti costi e dei presidi agricoli e sanitari fatti NON per il bene del mondo, bensì per i bilanci dei pochi ricchi che vi campano come parassiti.

Il tentativo di disciplinare l’utilizzo degli ultrasuoni per l’ecografia al fine di ridurre l’aborto di feti femminili è destinato al completo fallimento.

 

 L’aborto specifico sul sesso rimane ufficialmente una procedura illegale in India e in Cina. Considerate le premesse economiche e sociali già illustrate, una parte significativa di tali aborti è praticata in modo rischioso per la vita della madre.

Vi sono molte donne che non possono permettersi un aborto; così,  spesso prendono pillole o veleni per interrompere la loro gravidanza, rischiando non solo la propria salute, ma anche quella del loro bambino nel caso dovesse sopravvivere. La maggior parte delle donne capisce questi rischi, legali e fisici; esse  ancora tentano di terminare le loro gravidanze. In tale quadro, ben si capisce quanto importante sia l’eliminazione dell’obbligo della gravosa dote ed il miglioramento della condizione sociale e lavorativa delle donne.

Alois Walden Grassani

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