MARSILI

MARSILI, il gigante sommerso

Tutti, assolutamente tutti, conoscono vulcani quali l’Etna, lo Stromboli e il Vesuvio. Quasi nessuno conosce il Marsili, riconosciuto invece dagli studiosi come la più grande  struttura vulcanica sottomarina del vecchio continente. Molti esperti lo considerano l’animale più pericoloso per le coste italiane limitrofe ad esso, che si trova sotto la superficie del mar Tirreno, riguardando soprattutto Sicilia, Sardegna, Calabria, Lucania e Campania. Per molti, una prima novità consiste nel fatto che il fondo marino del bacino tirrenico non è piatto o pianeggiante, ma in realtà ospita una serie di catene montuose sottomarine.

A circa 3000-3500 metri di profondità, sono adagiati ben tre imponenti vulcani; il Magnaghi (spento da milioni di anni), il Valivov ed il gigante Marsili, tuttora attivi e quindi pronti a scatenarsi in nuove eruzioni.

Quello del Marsili è un grande cratere, prodottosi sulla cima del corpo vulcanico più voluminoso del continente. Si estende, infatti, per decine di chilometri: lungo 70 chilometri per una larghezza di 30 km.

Frequenti sono le eruzioni, sia dall’imponente cratere principale, sia da quelli secondari (in continua proliferazione, indicativi di continua attività) sulle ripide fiancate. Esse si elevano da una base a 3000 metri di profondità, mentre il cratere principale arriva circa a 450 metri dalla superficie del Tirreno.

A volte, i materiali lavici eruttati dai crateri laterali, alle pendici del Marsili, si accumulano sul fondo, creano frane e conseguenti fenomeni microsismici: è un po’ quel che accade i vulcani esposti, come lo Stromboli.
In passato si sono persino registrate violente eruzioni di tipo esplosivo ed imponenti onde di “tsunami” su tutte le coste tirreniche dell’Italia meridionale: sul golfo di Policastro, sulle coste di Basilicata , Calabria e nord Sicilia con massima altezza d’onda, sino ad 8-10 metri.
Vari sismografi sono posizionati sulla sua crosta, a circa 750 metri di profondità; hanno rilevato un’intensa attività sismica locale con frequenti eruzioni.

Nel Febbraio 2010, la nave oceanografica Urania (del CNR) ha rilevato preoccupanti frane,  testimonianza della notevole instabilità del Marsili. Il gigante dorme… Sino a quando?

Le frane preoccupano molto perché, in caso di forte eruzione abissale, si innescherebbero colossali smottamenti sottomarini, con un potenziale tale da originare un esteso maremoto. E’ bene ricordare che ciò è già avvenuto più volte in passato, particolarmente alle Eolie.

L’eventuale onda di Tsunami sprigionata da eruzioni e frane, viaggerà ad una velocità non inferiore ai 500 km/h, con impatto su Stromboli in pochi minuti, sulle isole Eolie nel giro di 10-15 minuti. Arriverà poi velocemente sino ai litorali di Calabria, nord Sicilia e Campania meridionale nel giro di 20-30 minuti. Inutile dire che sono prevedibili ingenti danni e devastazioni a persone e cose.

Il sismologo Enzo Boschi, da presidente dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), qualche anno fa aveva dichiarato che «Il cedimento delle pareti del Marsili muoverebbe milioni di metri cubi di materiale. Questo sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri. Gli indizi raccolti ora sono precisi, ma non si possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione per la mancanza di una capillare rete di sismometri in grado di avvisare se un’eruzione è imminente, almeno con un certo margine di preavviso come avviene invece per l’Etna».

Ovvio dunque che sia auspicabile un incremento del monitoraggio, in maniera moderna e capillare, “lavorando” ai fianchi il sommerso Gigante Marsili, per meglio conoscerlo e –nel possibile- prevederne azioni e conseguenze, adottando i più efficaci piani di prevenzione.

Gabriella Lanzo, Alois Walden Grassani. 
Redazione Zoom IN’, Centro Artistico Ecologico – Bologna.

Filmato Simulazione: Auckland come Marsili/Tirreno?
https://notiziein.it/video-eruzione-vulcano-sottomarino-distrugge-auckland-come-il-marsili-filmato-simulazione-202815

Approfondimenti e fonti:
http://www.meteoweb.eu/foto/vulcano-marsili-quello-ce-sapere-sul-gigante-sommerso-nel-basso-tirreno/id/735729/#8QgGfk7yOsaqMAqm.99

INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Daniele Ingemi Autore su temi di meteo, vulcanologia, naturalismo.

 

Redazionale

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