MA STIAMO IMPAZZENDO SULLE IMMIGRAZIONI?

MA STIAMO IMPAZZENDO SULLE IMMIGRAZIONI ?

Intanto:

1- non arrivano uccelli di passo (pur sempre rispettabili – n.d.R), ma persone;

2- sono persone quasi sempre disperate e comunque in condizione di fragilità, cui si deve il rispetto che chiediamo per noi;

3- arrivano da mentalità profondamente diverse dalle nostre e, Santo Dio, ci siamo adattati ai democristiani e al pd, quindi possiamo ben adattarci un poco anche ai migranti!

4- Mettiamo nel conto anche la possibilità di imparare qualcosina dai migranti, che ignoranti come siamo noi di loro, male alla salute non ci può fare;

5- se vengono qui sui barconi e spendono tutto quel che hanno, inclusa la loro vita, è perché “a casa loro” si sta peggio, molto peggio;

6- in Africa, per esempio, si sta peggio perché tutti i Paesi ex-colonialisti sono rimasti colonialisti, Italia compresa, e continuano a fregare a un intero continente tutte le risorse naturali, che consentono a noi di seguitare a vivere al di sopra dei nostri mezzi;

7- non abbiamo numeri precisi circa le persone che riescono ad arrivare almeno ai barconi, ma il Sahara non si attraversa in autostrada e, con tutta probabilità, quelli che muoiono prima di arrivare al Mare Nostrum (che da mo’ è diventato anche di altri) sono migliaia;

8- la distinzione tra profughi e migranti economici è una cazzata solenne, perché chi arriva fin qui, rischiando, appunto, la vita, sta comunque cercando di mettersi in salvo;

9- la maggior parte di quelle e quelli che arrivano non vogliono restare e forse hanno ragione a preferire altri Paesi europei;

10- tuttavia nessun Paese europeo si è fatto bene i conti, per vedere quanti ne può accogliere, garantendo case e lavoro;

11- in Italia ne abbiamo circa 6 milioni, tra “regolari” e non, la qual cosa significa che non superano il 10% della popolazione italiana;

12- certamente nei Paesi europei non ci sono le condizioni per accogliere ancora altre persone che migrano, quindi bisogna inventarsi un modo che le convinca a restare dove sono, dal momento che qui vengono a morire;

13- dunque servono, per esempio, campagne informative molto intense nei Paesi di provenienza, dove invece qualcuno seguita a dire che l’Europa è la terra promessa;

14- il “qualcuno” che va raccontando quelle balle lì è chi ha bisogno di distruggere definitivamente i salari, per poter disporre di una immensa riserva di schiavi e già basterebbe questo per solidarizzare coi migranti;

15- anche il ruolo di certe ONG, che arrivano proprio sotto la costa della Libia, va chiarito molto bene;

16- bisogna piantarla di sfruttare l’Africa e bisogna cominciare a restituire il maltolto, portandolo fino là, magari anche aggiungendo al maltolto qualche idea per sostenere i potenziali migranti, come cooperative o come un sistema di associazionismo, in grado di dare una svolta concreta alle loro vite, perché i migranti la voglia di lavorare ce l’hanno, visto che, se un lavoro glielo dai, qui da noi lo fanno e lo fanno bene;

17- è verissimo che i migranti che lavorano qui pagano, in parte, le pensioni agli italiani, perché quelli che non diventano braccianti e che riescono ad avere un contratto, versano contributi, che non riavranno mai in forma pensionistica, perché in Europa siamo furbi e non ci basta andare a depredare un continente: i migranti ce li sfruttiamo anche qui.

(Ci sarebbero ancora altre cose da dire, ma  mi fermo qua…)

Raffaella Costi

 
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