MUTANTI SPAZIALI, ECCESSO DI COMUNICAZIONE, NEURONI PIGRI

MUTANTI SPAZIALI,
ECCESSO DI COMUNICAZIONE,
NEURONI PIGRI...

Quando eravamo bambini, sentivamo parlare di radiazioni. Sembrava più una fantasia che una realtà. Anche negli anni ’50, lo scenario era stato  leggendario. Niente televisione, solo radio e giornali. Tuttavia i fanciulli riuscivano ad immaginarsi una luce verde capace di visitare il mondo e di lasciare una traccia indelebile. Qualcuno di loro aveva incubi notturni, a causa di questo.

Si leggevano pochi giornali, per lo più locali. Oppure il “Corriere della Sera”: la popolazione gradiva Famiglia Cristiana, Grand Hotel, Topolino, Tex Willer. Gli affezionati al “Partito” leggevano L’Unità e L’Avvenire.

 Anche oggi si legge poco: poco e male si leggono notiziari e pure libri. E’ invalso spesso l’uso di comprarne, ma di non leggerli. C’è soprattutto televisione e web. C’è –forte- il bombardamento di spots: macchie che sporcano la retina ed il cervello. Questo è il loro scopo effettivo: lasciare un segno, un pro-memoria che galleggi e soprattutto emerga al momento decisivo, quello del desiderio di “qualcosa”, quello della decisione di acquistare “qualcosa”, talora qualsiasi cosa, purché sia “acquisto”, purché sia “spendere”. Un tempo, non si acquistava il giornale. Oggi, anche qualora lo si acquisti, lo si legge abbastanza male: la mente è spesso impegnata da mille impulsi, da mille preoccupazioni od occupazioni. I neuroni sono impegnati, come una facciata di cemento coperta da mille manifesti: ciascuno di essi diviene inutile, sovrastato com’è dalla saturazione radicata ed acquisita.

 Se ne vogliamo una prova, possiamo scegliere un titolo grande, uno medio ed un trafiletto di un giornale: tutti fatti importanti per il vivere di tutti; potrà essere l’azione di un ministro, un evento planetario, un fatto riguardante l’ambiente. Quindi, possiamo fissarlo nella memoria o su un foglio. Poi possiamo chiedere a dieci nostri amici se siano a conoscenza di questo e di quello.

Ad esempio, pochissimi sanno di una certa “valigetta” da 243 MILIARDI, offerta dal Vaticano per chiudere una certa incresciosa vicenda di miliardi sporchissimi, una certa incresciosa vicenda riguardante lo IOR (Istituto Opere Religiose, la Banca del Vaticano) e il Banco Ambrosiano. Ancor meno sanno che di tale “valigetta” si parlava in prima pagina de “Il Corriere della Sera”, già circa 40 anni fa.

E vorremmo sapere anche di quanti hanno letto o ricordano un’altra notizia sufficientemente inquietante: una minaccia dallo spazio. Vi è infatti la possibilità di “diffusione sulla terra di funghi mutanti che si sarebbero sviluppati a bordo della stazione spaziale MIR”. Ciò sarebbe possibile se sul pianeta dovessero caderne frammenti. “Nei 15 anni di vita della Mir, nell’ambiente privo di gravità e a contatto con la presenza umana (vale a dire i cosmonauti), batteri hanno trovato le condizioni ideali per svilupparsi in modo abnorme….potrebbero aver acquisito anche proprietà mutanti… negli anni hanno corroso cavi, materiali, plastici e persino metalli a bordo”.

Normalmente, quando si sottopongono gli amici a una simile prova di attenzione alle notizie, ci si sente chiedere dove siamo stati capaci di scovarle, quali siano le nostre misteriose fonti d’informazione. Eppure sono a piena visione d’occhio, quasi sempre titoli, titoletti, articoli e trafiletti. Che sfuggono: grandi, medi, piccoli, sottili, corsivi, neretti, tutti capaci di sfuggire al lettore (???), come plancton dinanzi ad una balena cieca e paralitica. Questo sui “funghi mutanti” era un doppio trafiletto de “Il Messaggero” dell’8 marzo 2001 a pagina 15 “Dall’Estero”: neppure nascosto in una pagina periferica.

Dal libro “Sfogliando”
di Alois Walden Grassani

(in preparazione)

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