Racconto/Pensiero
Se questo è un padre
A casa mia, quando ero bambino, poi ragazzo, ci si vergognava se solo ci sfiorava il pensiero di godere di un qualche favoritismo, una qualche raccomandazione. Anzi, c’erano addirittura degli effetti contrari. Faccio un esempio. A Bologna, in una scuola pubblica, in 3.a elementare, la maestra Draghetti bacchettava gli scolari, non in senso metaforico: proprio dava di bacchetta sulle mani. La prima volta che accadde a me, mio padre (non appena venuto a sapere della vicenda), protestò seccamente con il Direttore Scolastico. Purtroppo, non ne nacque una class action, un sollevamento degli altri genitori: non erano maturi i tempi. Ne sortì invece -da parte di mio padre- una richiesta di cambio classe. Andai sotto le attenzioni di un maestro (Tibaldi) dalla mascella mussoliniana, che pensò bene di marchiarmi costantemente con voti infami: dallo 0 al 3. O rivoluzione o nomadismo: niente mezze misure per mio padre. Cambiammo casa, scuola e amicizie.
Venni iscritto in una scuola vicina alla stazione. Il maestro (Pedota) era amico di mio zio e per questo venne scelto lui e venne scelta la scuola:De Amicis. Mio padre (ligio al suo dovere di severo educatore) e suo fratello (talis frater, talis frater) ritennero giusto di chiedere una raccomandazione speciale: maggiore severità per me, ad evitare che in chiunque (chi, poi?) potessero nascere pensieri relativi a benevolenza e favoritismi (non fosse mai che il ragazzino si sentisse per una volta a suo agio). E infatti, il maestro Pedota non mi regalò mai un minimo segnale di agevolazione, anzi…
Tutto questo, per arrivare a dire cosa?
Oggi, quel fanciullino cresciuto, si chiede come si possano sentire dei ragazzi che sanno di essere agevolati da fiumi di denaro, da raccomandazioni, corruzione. Come possano sentirsi certi figli che sanno che il padre fa il finanziere e diventa petroliere. Oppure i nipoti di un nonno bancario, che si vede spianata dalla mafia un’autostrada per lui, per i figli e per i nipoti stessi. Un bambino che cresce così, cosa può pensare, soprattutto “IN CHE MODO PUO’ PENSARE?”
Chiaro che non può articolare pensieri al modo dello scolaro del maestro Pedota. Ma pur “viziato” dalla mafiosità dell’ambiente, arrivato ad un certo punto della puerizia, o dell’adolescenza, o della maggiore età…. avrà qualche istante di barlume, qualche squarcio di conoscenza e consapevolezza. Come può sentirsi un figlio, forse soprattutto UNA FIGLIA nel vedere il padre sbattuto su tutte le copertine di giornali e riviste del Paese, poi del Mondo. Come può sentirsi un figlio, forse soprattutto UNA FIGLIA, nel sentire intercettazioni riportate pubblicamente, in cui il padre viene chiamato da una delle sue amanti più volgari con l’epieto “CULO FLACCIDO”. Come può sentirsi, nel momento in cui Papà entra ed esce dai processi per corruzione, concussione, compravendita di onorevoli, associazione mafiosa, acquisto di giudici ? Ed è lo stesso Papà che ti teneva sulle ginocchia, ti portava in vacanza, faceva colazione con te? Ma è anche lo stesso papà che ha rapporti carnali con ragazze che hanno la stessa età (o sono più giovani) dei figli stessi…..Ma è anche lo stesso uomo che giura il falso sulla testa dei figli….. che palesemente dice il falso, compra corpi, dice volgarità del più basso livello, si fa intercettare durante le performances sessuali e verbali. Ed è anche lo stesso che fa delle figure meschine a livello internazionale….che (IN VISITA UFFICIALE) fa indignare e preoccupare il presidente degli USA, per il modo “vaccaro” con cui soppesa il corpo della First Lady Americana, facendosi in ciò fotografare dai reporter di tutto il mondo, mentre il presidente USA stesso si frappone fra lui e la First Lady?!!?….
E’ chiaro che chi nasce nella buca dell’anaconda si riconosce nell’anaconda stessa. Ed è altrettanto chiaro che la mentalità dello scoiattolo è ben diversa da quella del serpentone, serpentone che è simbolo della famiglia, della casa, dell’azienda. E’ ulteriormente chiaro che il bimbo di cui si parlava all’inizio, pensava a salvare passeri e scoiattoli, piuttosto che a mangiarseli. Ma è pure chiaro e vero, che ad un certo punto del percorso, anche quei figli cresciuti in tanto lusso e vizio possono riuscire ad avere -come dicevo- barlumi, squarci e sprazzi. E forse anche rifiuto e reazione. E molto dipende dalla Madre, che può fare degli innesti, creare dei nuovi germogli, provocare dei cambiamenti. E se il Papà ha avuto più mogli e prole diversa da esse, si possono vedere delle differenze.
Personalmente, posso dire che il bimbo cresciuto nella modesta famiglia e con il maestro Pedota, ha grande e tantissima pena e compassione per quei figlioletti e per quei figli (anche cresciuti) che hanno dovuto vivere quelle situazioni vergognose ed umilianti. Sì: pena e compassione anche per i figli cresciuti ed arroganti. Infatti, anche il criminale è stato in fasce, anche il criminale è stato fanciullo.
Va tuttavia considerato che alcuni -o molti- di quei figli sono diventati come il papà o più simili ad esso e alla sua mentalità: infatti, basta vedere come -presi insieme- sono dissimili fra di loro. Ma si vede pure come -col passar degli anni- vengano assorbiti in una terrificante somiglianza di DNA, comportamenti, accettazioni, compromessi.
E la compassione, il dolore, la pena per quei piccoli così mal cresciuti, aumenta.
P.S.: Ho sempre pensato in questi termini. Mi ha sempre dato punte di dolore: quei figlioli, non sono poi stati così fortunati. Personalmente, non avrei cambiato la mia storia con la loro. Non avrei cambiato il mio Padre con il loro.
Alois Walden Grassani