Con il Popolo Venezuelano

Con il Popolo Venezuelano

Contro ogni farsa 

Da un lato i partiti dell’opposizione venezuelana. Quelli che da sempre hanno gestito il potere con ogni mezzo, pronti a svenderlo in cambio di una porzione di ricchezza per loro e le loro famiglie. I clan brutali che hanno sorretto colpi di stato e dittature militari. I latifondisti che nelle loro terre infinite regnavano sovrani e imponevano lo ius primae noctis stuprando le “loro” contadine e nelle città ingrassavano sulla povertà desolante della maggioranza assoluta del paese. Quelli che in questi anni pur di riprendersi il potere hanno tenuto in scacco settori interi dell’economia che controllavano, minato ogni convivenza civile, prodotto una guerra civile strisciante e sanguinosa, tentato, ogni volta che hanno creduto possibile, l’avventura golpista. Quelli che alle ultime presidenziali  hanno scelto di non partecipare e hanno perso e che oggi autoproclamano illegalmente presidente il loro campione di turno. Definirli i democratici è davvero un azzardo. E una sonora menzogna.

Dall’altra Maduro e ciò che resta del chavismo. Hanno fatto della rivoluzione bolivariana un incubo. L’hanno tradita più volte rifiutando il voto popolare che aveva portato alla vittoria in parlamento dei loro nemici. Si sono inventati nuovi organismi mai passati al vaglio della popolazione come previsto dalla Costituzione. Tardo leninisti da operetta che continuano a nascondere la loro incapacità di gestire e promuovere riforme con l’eterna accusa alle pressioni del grande vicino, gli Stati Uniti. A svuotare i supermercati è stata la loro non lungimiranza, il non aver provveduto, subito, alla riforma agraria. La loro mancanza di idee e di progetto per l’avvenire.

In mezzo un popolo stremato e diviso a metà sul cui fuoco di disperazione soffiano tutti, cinicamente, all’interno e all’esterno del paese, rischiando di sprofondare il Venezuela nell’orrore della guerra civile. A milioni hanno attraversato i confini con le loro povere cose per fuggire da una terra in cui l’inflazione divora ogni giorno salari di cartapesta, svuota i negozi e rende impotenti gli ospedali. Altri hanno scelto di restare e chiedere un cambio deciso di direzione politica. Altri ancora si aggrappano ai vessilli di ciò che resta del chavismo. Per loro un grande sogno al cui risveglio potrebbe riproporsi l’incubo del passato, quello di un paese dominato da oligarchie avide e senza scrupoli. Per questo accettano ogni privazione. La fame la conoscono da sempre.

Lo squallore che è divenuta la sinistra europea li ha sempre bollati di populisti. Lo fa anche oggi, vedi Matteo Renzi, forte della sua proterva ignoranza. Il “Cambio”, il bolivarismo, in Venezuela e in Sud America sono agli ultimi giorni e loro ne godono forti dell’averlo sempre guardato con diffidenza.

Chiunque,come me, abbia conosciuto da vicino  questo straordinario processo, invece se ne duole. Il Sud America era il continente desaparecido, governato da dittatori sanguinari al servizio dei grandi gruppi economici statunitensi. Il loro cortile di casa in cui ogni orrore era possibile. Questo continente, le sue genti, avevano risollevato la testa. Con il “cambio” c’era stata finalmente giustizia per tutti. Salute, scuola, casa, dignità. Folle immense di poveri abituati alla sferza erano divenute finalmente protagoniste. Un processo di liberazione straordinario. E protagonisti erano i loro paesi, divenuti asse portante di un grande cambiamento internazionale. I Brics, per esempio.

(BRICS è un acronimo utilizzato in economia internazionale e si riferisce a: Brasile Russia India Cina Sudafrica.

Sono Paesi caratterizzati da una situazione economica in via di sviluppo, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa molto importante, da una forte crescita del prodotto interno lordo (PIL) e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del presente secolo.

Tali economie si propongono di costruire un sistema commerciale globale, grazie ad accordi bilaterali che non siano basati esclusivamente sul petrodollaro. Il termine ha avuto origine dal precedente BRIC, da cui sono nati in seguito anche gli acronimi BRICS (aggiunta del Sudafrica) e BRICST (aggiunta della Turchia)

Poi, tanti errori e il sogno è svanito e con esso il mondo intero ha fatto passi indietro, schiacciato dall’imminente scontro frontale tra Stati Uniti e Cina, dall’esigenza dei primi di mettere in sicurezza il “cortile di casa”.

Con chi stare, allora?

Con il popolo venezuelano, contro ogni avventura e ogni ingerenza, contro il bagno di sangue che qualcuno con indebiti riconoscimenti sta rendendo possibile, imponendo alle élites impazzite del Venezuela di trovare un accordo politico serio che finalmente dia voce alla democrazia che tutti hanno seppellito.

 

Silvestro Montanaro
Giornalista RAI

Rif.: Raiawadunia 4 Febbraio 2019.

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