Giù le mani dalla manifestazione di Milano !
I 250.000 di Milano sono l’immagine, coloratissima e viva, dell’altra Italia. Un’Italia che sventola orgogliosa i suoi valori di solidarietà e libertà, che è irrinunciabilmente cittadina del mondo ed è pronta a battersi contro chi vorrebbe ancora ferirlo tracciando nuovi confini di odio tra i popoli che abitano il piccolo pianeta chiamato Terra.
E’ un’Italia che mentre franavano i simulacri di certa sedicente sinistra, non si è data per vinta e si è messa alla ricerca. Ha fatto sentire forte la sua voce, si è organizzata, ha prodotto idee e nuovi leader e ha reso possibile la straordinaria giornata vissuta a Milano. Aria fresca, finalmente!
E’ tristissimo osservare che i media, specie quelli legati al Pd, abbiano volutamente ignorato questa ricchezza nuova di donne e di uomini, di idee, raccontando, al solito, le solite facce di personaggi che rappresentano poco meno di se stessi e sono state causa dell’attuale disastro italiano.
E’ in corso un tentativo becero di associare la ricchezza potenziale della giornata di Milano alle vicissitudini da operetta del Pd. Quasi che le primarie di quel partito fossero l’unica risposta politica alle ansie e alla speranza del popolo di Milano. Con tracotanza paternalistica si invita quella moltitudine colorata a perdonare e dimenticare errori, orrori e silenzi. Ora c’è Zingaretti, si ricomincia…
Milano e il Pd hanno invece distanze siderali. Milano è il nuovo che avanza e deve strutturarsi, producendo programmi e nuove leadership dal basso capaci di fondare una nuova casa comune. Il Pd è quello che conosciamo, persino l’insulto di permettersi nessuna autocritica sul suo recente passato.
Le migliaia di associazioni che hanno dato vita alla straordinaria giornata del 2 marzo devono divenire premessa di una nuova casa comune a livello nazionale. Una casa che tenga insieme i movimenti dei migranti, quelli degli studenti e delle donne, la sete di nuova democrazia di tanta della nostra gente, la cultura della cooperazione contro ogni spirito di divisione e egoismo nazionale, la bandiera del nessuno rimanga indietro, il sogno, vero e possibile, di un altro mondo finalmente più libero e più giusto. Degli uomini e delle donne. Tutti gli uomini e tutte le donne. Al di là di ogni differenza di color di pelle e religione.
Silvestro Montanaro