Iran – Isfahan

Iran. Isfahan è una sua importante città. La abita oltre un milione e mezzo di persone. Vi sono vere e proprie meraviglie, quali la piazza cinquecentesca di Naqsh-e jahàn, il ponte in pietra Si-o-se-Pol, (uno degli undici grandi ponti storici) caratterizzato da 33 archi su due livelli. 

Altra magnificenza è il maestoso palazzo Ali Qapu, dotato di fantastica sala da musica. Molto altro ancora mantiene viva la Cultura, tra Giardini, Musei, Case Storiche, Moschee e Minareti Oscillanti.
Sono ambientate per la maggior parte qui le foto di un interessante libro: “Ritratti fotografici da Isfahan: volti in transizione, 1920-1950”, scritto da Parisa Damandan, per le edizioni Al Saqi. L’Autrice si è laureata presso l’Università di Teheran ed è un’appassionata della storia del suo paese. Attraverso questi antichi scatti ci è possibile conoscere un Iran molto diverso da come appare oggi: un paese florido, donne libere di mostrare il volto e il corpo, volti felici e non costretti da un religione in alcuni casi troppo invadente, come sarà dal 1979 con la Rivoluzione Iraniana.

Così, Sfogliando, Sfogliando, veniamo a scoprire evoluzioni ed involuzioni storiche, spesso dimenticate da giornali e scuole, almeno per quel che riguarda le scuole occidentali d’Italia.

Parisa Damandan racconta la vita della cittadina iraniana, attraverso i volti delle sue donne dell’epoca, differenti dalle donne iraniane di oggi. Si va dal 1920 al 1950 e sembra di vedere -talora- le dive del cinema muto del nostro occidente. Istituita la Repubblica Islamica dell’Iran, furono bruciate molte testimonianze della vita antecedente alla rivoluzione del 1979. Il rogo accolse libri, pellicole, fotografie. Dunque, queste immagini sono testimonianza e tesoro.

1979: questa è la demarcazione del prima e dopo hijab, il velo dedicato alla copertura della pelle della donna. E le foto in cui si potevano vedere donne con la pelle scoperta, divennero proibite, scandalose e bruciate. I più coraggiosi proprietari di album o di negativi decisero di nasconderli nelle cantine o interrarli.
L’Autrice ha trascorso più di 10 anni a raccogliere materiale: un lungo lavoro alla ricerca di materiale immaginato, di cui molti neppure conoscevano l’esistenza.
Ogni abito, ogni scatto vale una storia, spesso impensata e impensabile.

Nel libro è presente anche una serie dedicata agli uomini ed agli abiti in voga all’epoca, sempre lussuosi come vuole la moda orientale.

Translate »
Facebook
Instagram