DELIRIO

DELIRIO

Certamente non è giusto sindacare sui sentimenti di fede di un uomo.
Altrettanto certamente non è giusto utilizzare strumenti di fede a scopo utilitaristico.
Non è giusto chiedersi se Salvini sia davvero cattolico.
Non è giusto che Salvini giuri sul Vangelo e si appelli a Maria per avere una pezza d’appoggio per andare a governare (campagna elettorale del Febbraio 2018, a Milano).

E di questi giorni: “Io personalmente affido l’Italia, la mia e la vostra vita al cuore immacolato di Maria che son sicuro ci porterà alla vittoria” Manca solo “Perché io sono il giusto”. Per chi abbia una qualche informazione di psicologia, c’è da chiedersi che cosa stiano rimuginando i suoi neuroni nella quiete del raro silenzio della domenica, in una sorta di bipolarismo psichico-politico.

Altrettanto, non è sano che Salvini -sempre lui- brandisca il rosario come un’arma arcaica, feticistica, che odora di crociata, per di più avendo sullo sfondo Alberto da Giussano, Capitano della Compagnia della Morte, peraltro persona reale o creatura postuma di fanta-poesia.  “Or ecco. Ecco, io non piango più. Venne il dì nostro/ O milanesi, e vincere bisogna”. E le occasioni milanesi, i versi carducciani esaltano i neuroni del mascherone salviniano. E particolarmente da oggi, dietro di lui risalta tetro ed inquietante, il perenne piglio di Marine Le Pen.

E il Matteo padano-leghista che da meno di un anno si proclama italiano (!!!) riesce ad ampliare il fronte dei suoi oppositori: se mantiene la “stima” dei suoi cornuti canottieri e del biondocrinito Trump (= letteralmente “Briscola”, roba ben intonata alle ubriacature lungo il corso del Po), sta giocandosi proprio la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, che reagisce negli alti vertici e per bocca del Papa stesso.
Senza esitazione alcuna, Famiglia Cristiana:  “Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a papa Francesco, ecco il sovranismo feticista” è il titolo dell’editoriale sulla manifestazione di Milano. “Mentre Matteo Salvini esibiva il Vangelo come un amuleto e si affidava al Cuore Immacolato di Maria (!!!), una nave carica di naufraghi riceveva il divieto di approdare a Lampedusa e l’Onu ci condannava per violazione dei diritti umani. Cos’altro manca per suscitare l’indignazione dei cattolici?”. E dunque, nel tombale e macabro pedigree di Salvini si scolpisce persino l’ONU, oltre al vessato e sfibrato Continente Nero. E scrive all’Alto Commissariato ONU, come scriverebbe di getto ad un maldestro cugino di terzo grado: “L’autorevole Onu dedichi le energie all’emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia”. Non c’è proprio capacità relazionale.

Alla Chiesa, Matteo Salvini replica inoltre da Sassuolo: “Sono orgoglioso delle nostre radici! Il direttore di un settimanale cattolico mi ha attaccato perché ieri ho osato parlare di Dio, del Papa, dei nostri valori e mostrare un rosario. Io sono orgoglioso della nostra storia e delle nostre radici e di testimoniare una civiltà accogliente, generosa”. E’ il delirio di una persona che assieme a Borghezio, Calderoli, Bossi  ha fatto per quattro lustri battaglie di razza, si è proclamato padano, secessionista e che ora, per afferrare sempre più saldamente il potere e i cuori dei seguaci, si spinge a proclamarsi italiano e accogliente.
E’ la furbizia e la perdita del controllo dei propri disegni. Così sono nate e cresciute le più oscure trame mentali e dittatoriali.
Un pensiero: ancora una volta l’italica gente si lascerà trascinare da tali deliri a briglia ora sciolta, ora mediaticamente controllata?

Io personalmente affido l’Italia, la mia e la vostra vita al cuore immacolato di Maria che son sicuro ci porterà alla vittoria” .  Vi prego: leggete e rileggete attentamente questa frase.
Traetene da soli, onestamente, le conclusioni.

Alois Walden Grassani

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